Prima di intraprendere il Cammino di Santiago, tra i cammini della fede più famosi, bisogna scegliere il periodo per farlo e soprattutto essere consapevoli della propria forza non solo fisica ma soprattutto interiore.

Ce n’è uno migliore?

Bisogna ovviamente considerare principalmente la stagione in cui si vuole fare il Cammino, i giorni a disposizione e il tratto che si vuole percorrere.

È anche necessario stare attenti alla cadenza dell’anno giacobeo (che si verifica ciclicamente nell’anno in cui il 25 luglio cade di domenica) poiché il numero di pellegrini raddoppia rispetto al solito, e scegliere i mesi meno frequentati.

In ogni caso, a prescindere dalla stagione scelta, meglio portare l’equipaggiamento giusto per affrontare ogni avversità.

Durante l’inverno il Cammino registra una minore affluenza di pellegrini, quindi c’è più tranquillità lungo tutto il percorso.

Però, nel periodo che va da inizio novembre a metà marzo, molti alloggi sono chiusi e l’equipaggiamento da portare con sé, per via della variabilità del clima, è più pesante e voluminoso.

Solitamente la neve si incontra oltre gli 800 metri e le temperature in questo periodo oscillano tra i +10 °C e i –2 °C. (comunque, per la comodità dei pellegrini, vengono segnalate delle strade praticabili in queste circostanze)

Uno dei periodi migliori è in estate tra metà giugno e metà agosto, anche se c’è una maggiore affluenza di pellegrini ed un contro è che nella zona delle mesetas bisognerà camminare per molti chilometri sotto il sole senza alcun riparo (e anche le fonti di acqua potrebbero essere molto lontane fra di loro, quindi portare un cappello e diverse scorte di acqua).

Per quanto riguarda le mezze stagioni, da fine marzo a metà giugno e dai primi di settembre a fine ottobre, è il periodo migliore sia per quanto riguarda l’affluenza di pellegrini, sia per quanto riguarda il clima; di conseguenza anche gli alloggi saranno quasi tutti aperti (è meglio evitare solo il periodo pasquale)
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