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Auschwitz, una tappa fondamentale se si visita la Polonia     

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Auschwitz

Quella della Shoah è una delle pagine più tristi della storia dell’uomo ma conoscerla è fondamentale per evitare che episodi del genere succedano ancora e che il razzismo continui ad essere radicato nelle menti, soprattutto delle nuove generazioni.

Ecco perché una tappa fondamentale…

Ecco perché una tappa fondamentale, se si visita la Polonia, è proprio quella di Auschwitz, il campo di concentramento dove, per mano dei nazisti, persero la vita numerosi cittadini della comunità ebraica (ma anche polacchi, russi, prigionieri di guerra, zingari, personalità politiche, testimoni di Genoa, omosessuali) durante la Seconda Guerra Mondiale.

Chiunque stia soggiornando a Cracovia, non può perdere l’occasione di visitare il lager di Auschwitz, onorando la memoria delle tante persone che soffrirono e persero la vita in maniera atroce.

Da Cracovia, infatti, si può raggiungere il campo di concentramento di Auschwitz:

  • in bus, partendo dalla stazione centrale di Cracovia e impiegando circa un’ora e mezza di viaggio
  • in treno, dalla stazione di Cracovia arrivando alla stazione Auschwitz Oswiecim che si trova a 2 km dal campo di concentramento (durata del viaggio un’ora e mezza)
  • in auto, percorrendo l’autostrada per circa un’ora e venti minuti

Al campo di concentramento di Auschwitz

Al campo di concentramento di Auschwitz, pagando un biglietto d’ingresso, si potrà prendere parte ad un tour guidato, che comprende la visita anche di un altro lager, quello di Birkenau, che si trova a circa 3 km di distanza dal primo.

Il tour inizia con l’ingresso nel campo passando attraverso il cancello noto per la sua scritta sulla sommità “Arbeit macht frei“, ovvero “Il lavoro rende liberi“.

Si passa poi all’area dove vivevano i reclusi, che è composta da edifici in mattone all’interno dei quali si trovavano i dormitori.

Molti degli edifici originari sono stati convertiti a sale museo dove sono raccolte foto, immagini ma anche reperti delle tante persone che vennero rinchiuse nei lager (scarpe, tazze, occhiali, capelli).
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