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Granada, cosa vedere in tre giorni     

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Granada

Granada è una città dell’Andalusia conosciuta principalmente per l’Alhambra, la fortezza rossa, che domina la città e da cui si può godere di un panorama mozzafiato.

La città ha tanto altro da vedere: il primo giorno

Ma la città ha tanto altro da vedere e tre giorni possono essere sufficienti per apprezzare l’essenziale della sua storia e dei suoi monumenti. Il primo giorno può partire con la visita del quartiere arabo Albaicin, un intreccio di stradine da cui si può godere della vista migliore sull’Alhambra e sulla Sierra Nevada.

Da qui la passeggiata può continuare presso il vicino quartiere di Sacromonte, quello gitano dove è stata tramandata la tradizione del flamenco e dove appunto si potrà assistere ad uno spettacolo di questa danza di sera, dopo la mezzanotte.

Il pomeriggio del primo giorno può proseguire visitando la Cattedrale di Granada, al centro della città, e la vicina Capilla Real, la cappella dove sono sepolti diversi re di Spagna (come Ferdinando e Isabella).

Si può ancora visitare il Monasterio de San Jerónimo, un monastero di clausura un po’ austero all’esterno ma decorato da statue e intarsi al suo interno.

Il secondo giorno

Il secondo giorno può partire visitando il quartiere Camino de Ronda, dove visse per gli ultimi 10 anni di vita Federico Garcia Lorca e proseguire verso il piccolo quartiere di Realejo, un quartiere alternativo ma alla moda.

Qui si trovano diversi monumenti come l’antica residenza delle regine di Granada, il Cuarto Real de Santo Domingo oppure la chiesa di San Domingo, e tanti negozi e bar alternativi.

Il terzo giorno

Il terzo giorno a Granada comincerà con la visita alla Fundación Rodríguez Acosta, un luogo poco frequentato dove si trova un palazzo con un grande giardino ideato dallo sculture José María Rodríguez-Acosta.

Dopo si può proseguire verso Carmen de los Mártires, un palazzo del XIX secolo con un grande giardino.

Il pomeriggio può continuare presso El Centro Cultural Cajagranada, un edificio disegnato da Alberto Campo Baeza, al cui interno si trova il museo interattivo dedicato all’Andalusia e alla sua storia.


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